Il 20 Aprile 2009, 10 anni fa, giungevo al “traguardo” della Laurea Specialistica in Psicologia.
E sapevo già che non era un traguardo, era solo l’inizio. C’era ancora il tirocinio post laurea e le 4 prove di Esame di Stato. Studiare Psicologia non è affatto una passeggiata, ed è giusto così perchè ti abilita ad una professione d’aiuto delicata e importante.
Da lì a poco sarei partita per Roma, col sogno di conquistarla e di affermarmi nel mio lavoro. Invece in quegli anni, in cui continuavo ad aggiungere mattoncini alla mia preparazione, lavoravo in un call center, lavoricchiavo come fotografa e posavo come modella nelle serate romane!
Il rientro a Catania è stato determinante. Ho capito che non dovevo aspettare più un concorso (chimera..) o un posto fisso, ma investire su di me e sulla libera professione.
Oggi posso dire di aver vinto la scommessa, fiera sempre più del modo in cui la psicologia, di pari passo con la fotografia e la fotografia terapeutica, mi abbiano resa la donna che sono diventata.
Ma c’è voluto anche il call center (scuola di psicoterapia a costo zero :D), anche ciascuna delle batoste prese, anche l’endometriosi che mi sta facendo scoprire di possedere una forza incredibile e anche tutti i viaggi che ciclicamente faccio e che mi arricchiscono come poche altre cose.
Ecco, il processo è più importante del risultato. Tengo questa cartolina (frase di Marina Abramović, regalo di Gabri) nel mio studiolo come sprone per me e per i miei pazienti, perchè è una frase immensamente vera.
Io, tutti noi, siamo “una somma di piccole cose, una somma di passi, di scelte sbagliate capite col tempo“, canterebbe Niccolò Fabi.
Brindo a questi 10 anni, pronta a lavorare sempre sui processi. Sui progetti. Sul sostegno. Su di me.
[nel collage 1) io nel mio studiolo oggi 2) io a New York, 2019 3) autoritratto con cuffia da call center e reflex, 2010 4) autoritratto/campagna di sensibilizzazione sull’endometriosi , 2018 5) io a Varanasi, 2018 6) io fotografata durante una serata anni ’60, 2010.]
Chiara Scattina