Non è stato semplice portare a termine questo laboratorio di fotografia terapeutica. Prima piccoli intoppi burocratici, poi le prove INVALSI, poi la mia polmonite… Insomma, dovevamo finire a Marzo e abbiamo finito a Maggio!
Ma che gioia è, ogni volta, passare le mie reflex nelle mani dei ragazzi. Vedere che c’è, nei confronti del mezzo fotografico, rispetto ed emozione nell’usarlo per la prima volta (ci ritrovo dentro l’emozione che provai io anni fa!) e voglia di mostrare il proprio punto di vista, di raccontare se stessi, il proprio quartiere e la propria scuola, senza filtri.
Anche così la fotografia diventa terapeutica… e non perchè “cura”, ma perchè abilita, perchè è come se ti dicesse: ti ascolto, mi fido di te, m’interessa il tuo punto di vista. E i ragazzi, per rafforzare la loro autostima, ne hanno bisogno.
Abbiamo lavorato sull’espressione di sé attraverso il ritratto fotografico, poi sulla possibilità di raccontare il proprio quartiere scovando il bello che c’è intorno a noi (perchè c’è sempre del bello, anche se poi, così facendo, emergono anche incuria e inciviltà) ed infine sulla narrazione del luogo nel quale i ragazzi trascorrono molte ore della loro giornata e della loro crescita personale: la scuola.
Qui una piccolissima selezione delle fotografie realizzate da Agata, Alessia, Alessandra, Christian, Giulia, Gianfranco, Francesco, Filippo, Gabriele, Giovanni, Laura, Martina, Michael e Vincenzo. 💛
Grazie ragazzi, grazie Professor Giuseppe Mirabella e grazie Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Catania per aver voluto offrire agli alunni selezionati questa opportunità.