♫ “Erano pezzi di vetro sparsi sul nostro cammino, le nostre difese, lasciate sospese” ♫
Oggi il mio blog ospita, occasionalmente, le parole ed i pensieri di una donna che ammiro molto. Una donna che come e più di me s’impegna ogni giorno affinché le donne affette da endometriosi non si sentano sole. Lo fa portando avanti un gruppo facebook che per molte rappresenta uno spazio di confronto, sostegno, sorellanza, ascolto, consiglio.
Ma anche chi si prodiga per il prossimo, chi rema controcorrente e chi lancia salvagenti agli altri ha bisogno di far defluire i propri pensieri e i propri stati d’animo fino al mare, lasciandoli così liberi di arrivare al numero maggiore di naviganti possibile. Ed io ringrazio T. per aver scelto questo mio “porto” per approdare. Vi lascio al fluire delle sue emozioni e delle sue parole:
Endometriosi – Pezzi di me
Sono pezzi di me, quelli che ho perso e ritrovato. Chiudo gli occhi. Sono una ragazzina di 17 anni, tengo la mia pancia stretta, ho dolore, tanto. Mi dicono è normale, passerà. Ma quello che passa saranno i giorni, tutti uguali: visite, esami, dottori, sala operatoria.
Lascio andar via altri pezzi di me, un respiro e via. Così è sempre stato: terapie, antidolorifici, pause, pensieri, paure.
Però il dolore è più forte. Bisogna agire.
Mi ritrovo donna così in poco tempo. Una donna che stringe forte il suo cuscino e cerca la sua pace. Una donna con i suoi grandi desideri che resteranno tali, nascosti dentro di sé, che nessuno comprende.
Solo chi ti ama, perché sa attraversare quello sguardo e resta in silenzio, quel silenzio che sa di cristallo che hai quasi timore di rompere.
E così ci fermiamo in un abbraccio, muti nel nostro dolore.
Intanto la vita passa, la vita corre, vorresti fermarla ma lei va più veloce di te e dei tuoi sogni. E i tuoi sogni restano appesi su di una stella, certa che li nessuno potrà mai rubarli.
E così tieni la tua pancia stretta come hai fatto mille volte, questa volta senti un vuoto che risuona dentro, è forte, sordo, muto, ma sa di te, sa delle tue battaglie vinte e di quelle perse, sa delle tue conquiste, dei tuoi passi, delle tue rivincite. Sa delle tue lotte, degli occhi indiscreti, quelli che scrutano e giudicano perché non sanno.
Sa di tutto il tuo mondo nascosto, sa di tutto il bello che è dentro di te, sa di tutto ciò che hai ricostruito, mattone per mattone, di ciò che è crollato, ma hai rimesso in piedi.
E in fondo non è andato tutto perso, è rimasto l’amore e quello è in tutto, è in ogni cosa, è in te.
T.